In una delle camera pulite dello stabilimento Airbus vicino a Madrid, il satellite CHEOPS dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha passato con successo le ultime fasi di test prima di essere spedito allo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana Francese, per il lancio previsto nel prossimo autunno, tra il 15 ottobre al 14 novembre 2019.
Per CHEOPS, che sta per CHaracterising ExOPlanet Satellite, ci sono voluti cinque anni di duro lavoro per arrivare a questo traguardo. Cinque anni durante i quali sono stati condotti moltissimi test per verificare la risposta del satellite all’ambiente esterno: test di vibrazione, test di acustica, test di bilancio termico e di termo-vuoto, test di compatibilità elettromagnetica e test di compatibilità a radiofrequenza. Dopo il completamento della campagna dei test ambientali, sono stati eseguiti diversi test funzionali per dimostrare che tutti i singoli sottosistemi (ad esempio gli array solari, il modulo di propulsione e gli strumenti scientifici) funzionano correttamente e continuano a farlo anche una volta integrati a livello di sistema.
“Il telescopio, disegnato per raccogliere la luce di stelle relativamente vicine e spargerla su un migliaio di pixel del rivelatore, consentirà di misurare pianeti – e forse anche nuove lune – al di fuori del nostro Sistema solare” racconta il Direttore dell’INAF-Padova, Roberto Ragazzoni. “Il disegno, l’allineamento e la messa a punto del telescopio, opera di tanti nell’Inaf e nell’industria italiana, vedranno così premiato uno sforzo che di small ha solo la dimensione dello specchio: 32 centimetri di diametro”.
«Sono passati sei anni dall’inizio dello studio di fattibilità della missione, ed è stata una vera sfida contro il tempo completare la realizzazione del satellite secondo quanto programmato», racconta Isabella Pagano, Direttore dell’INAF-Catania e responsabile in Italia per Cheops, oltre che project manager del telescopio. «Cheops è un piccolo satellite, ma non sono state piccole le sfide costruttive e non sono state di minor peso le procedure di qualifica e validazione, se confrontate con quanto si fa per i satelliti più grandi. La finestra di lancio si apre fra sette mesi; è quindi giunto il momento per rivedere gli ultimi dettagli del programma scientifico e raffinare gli strumenti necessari per l’analisi dei dati che saranno raccolti».
Dopo le attività di preparazione finali, Cheops rimarrà a Madrid per alcuni mesi prima di essere spedito al sito di lancio, presso la base di Kourou, nella Guyana francese. Aspettando il lancio, una campagna di simulazione, che inizierà nella prima metà di aprile, preparerà i team che opereranno e controlleranno il satellite durante le operazioni in volo.
Per maggiori informazioni: Media INAF – Cheops è pronto al lancio