Martedì 17 dicembre 2019 sono stati annunciati a Parigi i vincitori della campagna dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU) NameExoWorlds.
Essendo l’istituzione responsabile per l’assegnazione dei nomi ufficiali ai corpi celesti, la IAU ha colto l’occasione del proprio 100° anniversario per offrire la possibilità a ogni nazione di dare un nome a un sistema planetario composto da un esopianeta e dalla sua stella. 112 paesi hanno organizzato campagne nazionali a cui hanno partecipato più di 780mila persone in tutto il mondo, con un totale 360.000 proposte di nomi significativi, creativi e unici (circa 600 per l’Italia). Il comitato nazionale di ciascun paese ha poi ridotto le proprie proposte a una lista di candidati nazionali, che sono stati presentati al pubblico per una votazione finale alla quale hanno partecipato 420miala persone votando i loro nomi preferiti. L’elenco completo dei nomi approvati dal comitato direttivo NameExoWorld IAU100 può essere visualizzata qui.
Per quanto riguarda la selezione italiana, dopo aver vagliato con estrema attenzione tutte le proposte secondo i ferrei criteri dettati dalla IAU, la commissione nazionale ne ha selezionate tre:
- Flegetonte-Lete (proposto da Elia Ceci)
- Pulcinella-Arlecchino (proposto da una classe di bambini delle elementari di Castelnuovo Vumano)
- Aureus-Denarius (proposto da Davide Bellotto)
Tutt’e tre sono state sottoposte al giudizio popolare. In meno di un mese sono arrivati più di duemila voti che hanno consacrato, in una corsa da cardiopalmo, i nomi di Flegetonte-Lete come quelli ufficiali per i due oggetti celesti.
Questo progetto avrà un impatto duraturo, poiché i nomi vincenti verranno utilizzati in parallelo con la nomenclatura scientifica esistente, accreditati alla persona, al gruppo o all’istituzione che li ha suggeriti. «Siamo veramente felici di aver portato avanti questo concorso e di aver avuto la possibilità di raccontare a quanta più gente possibile i fantastici risultati che stiamo ottenendo in quest’ambito di ricerca», dice Caterina Boccato, responsabile della comunicazione all’Inaf di Padova e a capo del comitato nazionale NameExoWorlds. «È una modalità creativa di public engagement, questa adottata dall’Unione astronomica internazionale, che ha lo scopo di rendere la ricerca sempre più vicina al pubblico».