Per la prima volta tutti hanno avuto la possibilità di attribuire un nome ai pianeti extrasolari e alle loro stelle tramite il concorso NameExoWorlds promosso dalla IAU-International Astronomical Union che è l’autorità riconosciuta per assegnare ufficialmente i nomi ai corpi celesti.
Oltre mezzo milione di voti da 182 paesi differenti. Iniziativa senza dubbio stimolante per il pubblico, oltre che per gli organizzatori, che ha contribuito a dare il nome a 31 pianeti extrasolari e a 14 stelle madri che formano 19 exoworld o sistemi planetari.
I nuovi nomi adottati per i 19 exoworld ricordano alcune figure mitologiche di varie culture e di epoche differenti, scienziati famosi, personaggi di fantasia, città antiche e parole che provengono da lingue non più in uso. La lista completa dei risultati è disponibile sul sito web IAU NameExoWorlds.
Le proposte vincenti sono giunte da tutto il globo: quattro dal Nord America (USA e Canada), una dall’America Latina (Messico), due da Medio Oriente e Africa (Siria e Marocco), sei dall’Europa (Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera) e sei dall’Asia (Giappone, Tailandia) e Australia.
Anche l’Italia è tra i finalisti: la proposta del Planetario Südtirol Alto Adige, con 2305 voti, ha attribuito al sistema planetario PSR 1257+12 i nomi di Lich per la stella e di Draugr, Poltergeist e Phobetor per i pianeti. PSR 1257+12 è una stella di neutroni, la prima stella attorno a cui nel 1992 fu scoperto il primo pianeta extrasolare. L’idea del nome Lich, che letteralmente significa “cadavere” o “non-morto”, come si legge nella proposta sottomessa dal Planetario, è relativa al fatto che la stella ha terminato la fusione termonucleare, ma emette ancora della radiazione elettromagnetica, per cui si può pensarla come “una stella non-morta, o zombie”. Analogo discorso vale per i nomi attribuiti ai pianeti di questo sistema.
Da oggi, guardando in cielo, potremmo immaginare di scorgere il pianeta Galileo attorno alla stella 55 Cancri-Copernicus, o Sancho attorno a mu Arae-Cervantes, o Hypatia attorno a iota Draconis. Non riusciremo a scorgerli perché troppo lontani, deboli ed estremamente vicini alla loro stella madre, ma potrebbero essere le mete di futuri viaggi spaziali.
Fonte Media INAF – Ecco i nomi dei nuovi mondi. Per leggere il comunicato stampa del Planetario Südtirol Alto Adige cliccate qui
Immagini a più grandi dimensioni sono disponibili sul sito NameExoWorlds: le statistiche relative al concorso le trovate qui, la distribuzione geografica delle proposte vincitrici qui.