6° puntata radiofonica, pianeti in mezzo a migliaia di stelle

Una rappresentazione artistica del pianeta più interno Pr0211b, uno hot Jupiter con un periodo orbitale di 2 giorni. Nell’immagine l’artista ha rappresentato un possibile sfondo stellare estremamente denso tipico di un ammasso aperto. Il pianeta scoperto Pr0211c non è rappresentabile in scala perché, avendo esso un periodo di almeno 9 anni, sarebbe necessario disegnarlo a diversi metri di distanza dal primo. Crediti: NASA/JPL-Caltech

Una rappresentazione artistica del pianeta più interno Pr0211b, uno hot Jupiter con un periodo orbitale di 2 giorni. Nell’immagine l’artista ha rappresentato un possibile sfondo stellare estremamente denso tipico di un ammasso aperto. Il pianeta scoperto Pr0211c non è rappresentabile in scala perché, avendo esso un periodo di almeno 9 anni, sarebbe necessario disegnarlo a diversi metri di distanza dal primo. Crediti: NASA/JPL-Caltech

Può sembrar strano, ma la maggior parte delle stelle del nostro cielo si trova in sistemi “multipli” o addirittura in “aggregati” di migliaia di stelle, detti ammassi stellari. Stelle singole come il nostro Sole sono nettamente in minoranza.

Tra gli “agglomerati” più famosi troviamo quello del Presepe. Ed è proprio in questo che i ricercatori, che fanno parte del programma osservativo GAPS, hanno trovato un sistema planetario composto da due pianeti giganti, il cui nome in codice è Pr0211.

I pianeti di Pr0211, tuttavia, non potrebbero ospitare forme di vita per via della loro “taglia extra-large” e della eccesiva vicinanza alla propria stella. Nonostante ciò, è molto probabile che in ammassi simili possano trovarsi pianeti rocciosi, dove sarebbe possibile “atterrare”.
La fatica di un ipotetico lungo viaggio fino a lì sarebbe ricompensata dalla vista di un meraviglioso cielo, illuminato da migliaia di stelle a tal punto da non permettere alla notte di scendere per davvero. Un cielo dove il crepuscolo diventerebbe eterno e luce avrebbe il sopravvento sulle tenebre.

In questa sesta puntata Luca Malavolta dell’Università degli Studi di Padova ci racconta le caratteristiche di questi particolari mondi, pianeti formatisi in mezzo a migliaia di stelle.