Quarto GOAL per GAPS

Una rappresentazione artistica di due super-Terre che transitano davanti alla loro stella madre. Crediti: NASA/ESA/STScI/J. de Wit (MIT).

Una rappresentazione artistica di due super-Terre che transitano davanti alla loro stella madre. Crediti: NASA/ESA/STScI/J. de Wit (MIT).

Scoperti i primi due pianeti rocciosi e massicci intorno ad una stella di tipo M, meno calda e luminosa del Sole. Si tratta del quarto sistema planetario scoperto dal team del programma osservativo GAPS – Global Architecture of Planetary Systems dell’INAF grazie ad HARPS-N il cacciatore di pianeti extrasolari montato al TNG-Telescopio Nazionale Galileo.  

Il suo nome è GJ 3998, e i suoi 58 anni luce di distanza dalla Terra lo rendono l’undicesimo sistema planetario più vicino a noi (al momento della scoperta), formato da una stella di tipo M, quindi più fredda e meno luminosa del Sole, e da due pianeti rocciosi del tipo Super-Terre.

Le stelle di classe M, più fredde e più piccole del Sole, costituiscono circa i tre quarti delle stelle della nostra Galassia e rappresentano un target interessante per i programmi di ricerca dei pianeti extrasolari, di cui fa parte anche GAPS dell’INAF. I pianeti di tipo roccioso in orbita attorno a questo tipo di stelle sono più facili da essere scoperti rispetto ai pianeti che ruotano attorno a stelle più massicce.

“Il sistema planetario attorno alla stella GJ 3998 è il primo risultato che otteniamo dal nostro studio sui pianeti extrasolari attorno a stelle più piccole e più fredde rispetto al nostro Sole” racconta Laura Affer dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo e prima autrice del paper. “Di questi due pianeti massicci e presumibilmente rocciosi conosciamo il periodo di rotazione e la massa, ma non conosciamo il raggio. Conoscerlo permetterebbe di avere informazioni su un parametro importante: la densità e, di conseguenza, sulla struttura interna del pianeta”.

Il pianeta più interno del sistema planetario potrebbe essere il tassello mancante nello studio della composizione dei pianeti simili alla Terra. “Si è osservato che i pianeti con masse minori di 6 masse terrestri sembrano avere una composizione simile a quella terrestre” continua Laura Affer. “Se il pianeta più interno, GJ 3998b con massa 2,5 volte quella terrestre, venisse osservato transitare davanti alla sua stella, sarebbe possibile fare delle misure dirette del suo raggio. In questo modo, noti raggio e massa sarebbe possibile sistemare un punto ben preciso nel diagramma massa-raggio per questi sistemi transitanti, coprendo così la zona delle 2-3 masse terrestri che al momento è priva di punti, cioè di pianeti noti. Solo così si potrebbe capire se la composizione di GJ 3998b è simile a quella della Terra”.

Per questo motivo, è stata fatta una richiesta di 20 ore di osservazione con lo Spitzer Space Telescope della NASA per monitorare il pianeta più interno del sistema e vedere se transita davanti alla stella.

Per saperne di più: Media INAF – Due pianeti rocciosi scoperti da un team INAF